IL FICHU: uno scialle dalla costruzione interessante

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Amici ed amiche, domandandovi scusa per la mia assenza causa salute zoppicante (in questo momento il termometro segna ancora 37.8°C) eccomi di ritorno tra voi!
Oggi voglio raccontarvi qualcosa di nuovo a proposito di un progetto che sto creando.

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Il fichu è un accessorio femminile, punto d’incontro tra stola, scialle e scalda-cuore, che fu simbolo di estrema eleganza e immancabile oggetto di moda dalla seconda metà del 1700 sino alla fine del 1800.
Li possiamo spesso osservare, fatti soprattutto di leggerissimi pizzi o tulle ricamati dei quadri di illustri personalità di quei tempi, ma fu soprattutto in epoca napoleonica e successivamente in epoca vittoriana che questo particolare accessorio conobbe l’apice della sua fama e spesso veniva lavorato a maglia.
Esistono diverse versioni di fichu (come potrete notare nel disegno qui sotto ad esempio, sono elencate le 6 costruzioni principali), ognuna creata a seconda di come verrà indossato lo scialle una volta ultimato, ma il punto comune di ogni modello è che il fichu va annodato o incrociato sul davanti. Proprio come avviene nella costruzione di uno scialle tradizionale la forma viene data dalla giusta distribuzione degli aumenti che viene ottenuta dalla proporzione tra misure che si vogliono ottenere, il tipo di punto prescelto da utilizzare e naturalmente come sempre ferri e maglie presenti nel campione.
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Il 5 marzo prossimo presso MisterLino a Parma porterò per la prima volta il mio corso MAGIE DI PUNTI TRAFORATI: LO SHETLAND LACE, durante la parte pratica del corso sarà proprio un modello in cui si incontrato pizzo shetland e fichu a farci da guida! Il Fichu che andremo a creare durante il workshop avrà una costruzione molto particolare, tipica dell’epoca vittoriana: partendo da tutte le maglie avviate per i nastri da annodare sul davanti e il collo, vengono distribuiti una serie di aumenti sulla parte del centro dietro; successivamente vengono chiuse le maglie di uno dei due nastri da annodare e si crea la banda a pizzo (completa di bordino) che viene a mano a mano agganciata sulla parte centrale [vi assicuro, è più semplice capirlo eseguendo lo scialle!]
Vi ho incuriosito…bene! Non perdetevi allora i prossimi post sulla mia pagina facebook!

Recensione: Pizzi e fuselli. Arte e tecnica del tombolo

Le recensioni di Ivan, Libri, Tombolo e Merletto a Fuselli

Come vi avevo raccontato qualche settimana fa, il giorno del mio compleanno (14 maggio) dopo anni di rimanda e rimanda ancora, mi sono finalmente deciso a regalarmi il cuscino per tombolo.

Non è stato semplicissimo ricominciare a lavorare questa tecnica, dopo diverso tempo, ma la mia caparbietà unita ai consigli di alcuni buoni libri è riuscita a dare i suoi frutti!

download Pizzi e Fuselli: Arte e tecnica del Tombolo (Flavia D’Agostino Socini – Ed. Il Castello, 2001) E’ forse insieme agli “Speciale Scuole: Il Pizzo di Cantù” che ogni settembre dal 1996 pubblica Mani di Fata, ed ai 5 manuali di Gianfranca Tolloi (che recensirò in un altro articolo), uno dei migliori manuali italiani per avvicinarsi a quest’arte unica e spettacolare.

Il volume, in 72 pagine, è dedicato ai principianti assoluti, che per la prima volta si avvicinano al merletto a fuselli. Il libro è diviso in tre parti fondamentali: L’introduzione che ci spiega quali sono i materiali necessari, la preparazione al lavoro e soprattutto i movimenti necessari per imparare a lavorare il pizzo.
Nella prima parte cominciamo invece ad addentrarci nella lavorazione vera e propria attraverso alcuni esercizi: a passo a passo impariamo a lavorare i punti base della lavorazione al tombolo partendo da punto tela e mezzo punto, passando per i retini di fondo (i più semplici) sino ad arrivare ai ragnetti e lavorazioni leggermente più complesse.
Nella seconda parte invece ritroviamo dei lavori più impegnativi ed altri esercizi per cominciare a creare con quanto apprendiamo dagli esercizi del manuale (alcuni bordini, colletti e un bavaglino).

In conclusione Pizzi e Fuselli: Arte e tecnica del Tombolo è un buon manuale, semplice, pratico e spiegato molto semplicemente, assolutamente consigliato a tutti coloro che per la prima si avvicinano al mondo del tombolo e che desiderano diventare autosufficienti nella realizzazione di semplici pizzi.

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WORK IN PROGRESS: I miei progetti per l’estate!

il mondo di Ivan, Lavori in Corso, Maglia, Ricamo, Taglio e Cucito, Tombolo e Merletto a Fuselli

Mentre il caldo si avvicina, ho deciso di accantonare per questi mesi estivi per riprenderlo a settembre il mio progetto sul “Coniglio Vichingo“, il gilet che sto creando con il bellissimo filato Lamora di LaneCardate.

Ma potevo io forse rimanere con le mani in mano? Ovviamente no! Infatti sto seguendo ben 4 progetti un po’ per tutti i gusti che mi accompagneranno nei prossimi mesi:

MERLETTO AL TOMBOLO DI CANTU’

Il giorno del mio compleanno (14 maggio) “casualmente” mi sono recato da Canetta e dopo anni di “ci penso e ci ripenso” ho dato mano al bancomat e mi sono deciso ad acquistare il cuscino per Tombolo!
Ecco dunque il primo progetto per l’estate: Riprendere a lavorare il merletto e cominciare a sperimentare nuovi punti. Da questi esperimenti naturalmente nasceranno anche tanti nuovi post per condividere le mie scoperte con voi!

APIPPI SHETLAND SHAWL

Chi mi segue sulla mia pagina facebook forse ha già intravisto qualcosa su questo mio progetto maglieristico. Grazie ai consigli di Alice Twain e al fantastico libro La Magia del Pizzo Shetland (che avevo recensito in questo articolo) sto creando il mio primo pattern per la creazione di uno scialle lavorato in sottilissima angora bianca, secondo le regole e soprattutto con i bellissimi motivi lace della tradizione Shetland, una volta ultimato il modello sarà messo in vendita sul mio negozio Ravelry.

TANTE STOFFE & TANTI FILI

11297763_10153337254714521_314803141_nNelle mie due preziosissime settimane, sono stato a Savona, la città che mi ha visto crescere ed ha visto nascere le mie passioni.
Una delle cose che più amo della mia vecchia città di residenza è il mercato che ogni lunedì si svolge in Piazza del Popolo, ricchissimo di banchi, ma due in particolare mi sono cari: L’Autonegozio dei Filati (i miei spacciatori di lana e cotone preferiti a Savona) e il Banco Di Baba. Proprio in quest’ultimo ho comprato delle bellissime stoffe in organza di seta e cotone (che vedete in foto), e nei prossimi mesi mi darò alla pazza gioia continuando a migliorare le mie tecniche di taglio e cucito e facendo nuove esperienze con la macchina da cucire e la mia amata taglia-cuci…naturalmente facendoci scappare anche qualche tutorial per voi!
RICAMO IN BIANCO & INTAGLIO

Se c’è una cosa che proprio mi fa pensare all’estate, ebbene quella è il ricamo. Sarà forse perché la mia buona amica Chiara mi ha insegnato quest’arte proprio durante in questa stagione, e sarà forse perché ricamare è un lavoro che mi fa pensare a leggerezza e fresco, ma è proprio un’arte che amo praticare seduto al terrazzo con un buon bicchiere di the freddo alla menta nei pomeriggi di sole.

Ho in cantiere una madoninna da ricamare bianco su bianco ed un centro tavola da ricamare ad intaglio con la tecnica Richelieu, ed anche su questi argomenti sto preparando articoli e tutorial per farveli conoscere ed apprezzare!

E voi miei cari followers?! Avete progetti per l’estate!

Ivan

Victorian Lace Today: scoprire un pizzo “riscoperto”

Le recensioni di Ivan, Libri, Maglia

Piano piano, malgrado la stagione un po’ incerta e piovosa, si avvicina l’estate.
Estate per la maglia significa cominciare a riporre nell’armadio i filati più pesanti e caldi, per sostituirli con fili più sottili e leggeri, magari da lavorare traforati…è quindi il periodo giusto per cominciare a creare scialli e stole con motivi lace.

Lavorando al mio progetto “Apippi” (la mia prima esperienza di creazione di un pattern shetlad) , alla ricerca di consigli e punti particolari da adoperare, mi sono imbattuto in questo bellissimo libro di modelli:

51GdXeQ1o+L Victorian Lace Today di Jane Sowerby (Ed. Xrx Inc – 28 aprile 2008) è un “campionario” di ben 40 modelli tra scialli, stole, sciarpe e fichu (tipici “scalda-spalle” vittoriani) uno più bello dell’altro che ci guidano alla scoperta di un pizzo “riscoperto”.

L’autrice attraverso una ricerca su antichi testi di punti e tecniche  ha scritto questo compendio di modelli, rivisitandoli e rendendoli appetibili alla moda ed alle esigenze moderne, mantenendo però il mistero e l’eleganza dello stile vittoriano. Il volume è strutturato in pattern di sempre crescente difficoltà, partendo da semplici bordure sino ad arrivare a veri e propri modelli interamente realizzati a pizzo e con costruzioni particolari (come quella dei fichu ad esempio), rendendosi così adatto ad essere consultato sia dai principianti che per la prima volta si avvicinano al mondo del lace, sia alle mani più esperte che cercano nuove e sempre più sofisticate lavorazioni.

Il manuale si sviluppa in 196 pagine, tutte a colori, con bellissime foto sia del modello intero sia del dettaglio dei pizzi. Ogni pattern è fornito sia della spiegazione scritta (breve e concisa) sia degli schemi per ogni punto (molto chiari e semplici, ogni abbreviazione e simbolo viene spiegata in appendice). Nelle ultime pagine troviamo in oltre una “Scuola Tecnica” che attraverso immagini e spiegazioni molto chiare ci aiuta a capire meglio le tecniche utilizzate per creare i pattern.

In conclusione Victorian Lace Today è un buon libro, ben spiegato, ricco di immagini e modelli eleganti e ricercati, adatto a tutti in base al proprio grado di “bravura” con ferri, che sento di poter consigliare a tutte/i quelle/i che quest’estate vorranno come me partire alla scoperta del pizzo.

Per quelli/e di voi che sono appassionati di Lace ricordo inoltre il bellissimo titolo La Magia del Pizzo Shetland che ho per voi recensito QUI.

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Ivan

Il Chiacchierino: Storia di un pizzo da lavorare in “leggerezza”

Chiacchierino, il mondo di Ivan

In oriente è Makouk. In Inghilterra viene chiamato Tatting, in Francia Frivolitè, in Germania Schiffshenarbeit (perchè il tedesco sembra sempre una parolaccia?)… Da noi è conosciuto come Chiacchierino, forse il merletto più conosciuto insieme al tombolo nel nostro paese.

????????????????????Mi sono avvicinato a questa tecnica  due anni fa, quando per caso ho conosciuto i gruppi di facebook Quelli che adorano il chiacchierino e Il Tatting delle Fate, dove ho avuto la fortuna ed il privilegio di conoscere due bravissime insegnati (Consuelo Piras e Anna M. Letizia Giachino) che mi hanno iniziato a questa stupenda arte. Non è una tecnica semplicissima, soprattutto quella a navetta; ma acquisita una certa manualità da risultati sorprendenti.

IL CHIACCHIERINO: CHE COS’E’?

Il Chiacchierino è fondamentalmente un merletto costruito con una serie di anelli e archetti. E’ un pizzo da decorazione adatto a bordure e viene spesso utilizzato per rifinire centrini, tende e colletti. Caratteristici di questa tecnica sono occhielli e archi di filo ricoperti da nodi (che danno un effetto visibile simile alla maglia bassa dell’uncinetto) e i pippiolini, piccole sporgenze che formano elementi decorativi, utilizzati anche per la costruzione dei motivi che creano la struttura del pizzo stesso.

LA STORIA

principessa-adelaide-2247346_0x420Le origini di questa lavorazione si perdono, così come per le leggende, nella notte dei tempi.

I primi esempi riconosciuti della diffusione di questa arte manuale però li ritroviamo nella Francia a cavallo tra il 1600 e il 1700, dove tra le dame di corte nacque la moda di lavorare questo merletto a navette, che veniva creato in leggerezza, chiacchierando, da qui forse nacque anche il termine “Frivolité” (frivolezza appunto)

Negli anni successivi, il chiacchierino divenne una vera moda, tant’è che molti di questi pizzi cominciarono ad essere applicati su abiti, lenzuola ed asciugamani nei corredi, conoscendo il suo periodo di massimo splendore durante l’Epoca Vittoriana, quando la lavorazione fu esportata in un tutta europa e da qui nel mondo.

In Italia il pizzo chiacchierino, nell’800 lavorato soprattutto dalle suore nei conventi, vivrà un’epoca di particolare successo popolare nel periodo tra le due guerre mondiali, quando le donne di casa preparavano i corredi matrimoniali, e soprattutto i colletti creati con questa tecnica venivano applicati agli abiti di gran moda.

Da qualche anno questa tecnica, in passato subissata da maglia e uncinetto e quasi scomparsa, sta reclamando il suo posto nel mondo del cucito, non più come semplice elemento decorativo per corredi, ma come gioiello da indossare. Sulla base del chiacchierino si sono create altre forme di “arte” come l’ ankars che arricchisce gli schemi del chiacchierino con l’aggiunta di perline e strass in vari colori, il chiacchierino celtico, e molto altro ancora.

Per chi volesse approfondire l’argomento storico di questo merletto consiglio due bellissimi libri vintage (entrambi pubblicati nel1984): History of Lace (Dover Pubns; Rev Enl edizioni) e Tatting: Technique and History (sempre Dover Publications, anche in versione digitale)

Con la speranza di avervi come sempre incuriosito, e di farvi avvicinare al mondo di queste arti che amo, vi aspetto in uno dei miei prossimi articoli dove comincerò a trattare delle TECNICHE DEL CHIACCHIERINO, e vi lascio con alcune immagini di miei lavori!

Ivan