Il Cro-Tat: le “nuove” frontiere del chiacchierino

Chiacchierino, Uncinetto

l_59175dd0-2a44-11e2-935b-712b86800008Molti di voi sicuramente ricorderanno l’articolo sulla storia del chiacchierino che pubblicai qualche mese fa. In quell’articolo, che fu ed è tuttora uno dei più visitati del mio blog, vi promettevo che avrei parlato anche delle varie tecniche per lavorare questo meraviglioso pizzo tornato di moda da qualche anno, ed oggi partiamo proprio dalla meno conosciuta: il CRO-TAT. In questo articolo ne analizzeremo la storia, la tecnica e gli strumenti di lavorazione, prossimamente pubblicherò anche un’articolo dove scopriremo insieme la realizzazione vera e propria della tecnica.

BREVE STORIA DELLA TECNICA

Il cro-tat, ovvero crochet-tatting (chiacchierino all’uncinetto), tornato alla ribalta della moda in questo ultimo paio d’anni, non è una tecnica così nuova come si potrebbe pensare.
I primi riferimenti a questo modo di lavorare il pizzo li ritroviamo già infatti in una pubblicazione del 1869 di Harper Bazaar (precisamente il I volume), e divenne molto popolare e particolarmente diffusa soprattutto in Germania,  proprio perché di facilissima realizzazione rispetto alla tecnica con navetta, che richiede una certa esperienza per dare al lavoro finito un aspetto perfetto.

LA TECNICA 

Il chiacchierino ad uncinetto è una tecnica molto simile alla lavorazione del chiacchierino ad ago, è facile da comprendere e richiede una manualità minima con l’uncinetto, proprio per queste sue caratteristiche è forse il miglior metodo per un principiante nell’arte del pizzo per approcciarsi al chiacchierino. Una particolarità importante, sempre in comune con la tecnica ad ago, è quella che in caso di errore nell’esecuzione di un pattern, i nodi possono essere facilmente scuciti (mentre chi conosce la tecnica della navetta sa bene che un errore simile e ben difficile da correggere).

Ma non c’è rosa senza spine. Infatti le differenze fra il chiacchierino con la navetta e il crochet-tatting sono ben riconoscibili: Quando lavoriamo a navetta i nodi rimangono molto compatti e piatti, possiamo utilizzare filati sottilissimi che nell’insieme donano al pizzo finito un aspetto molto fine e delicato. Nella tecnica ad uncinetto invece il lavoro finito risulta più “grossolano”, o per meglio dire “rustico”, perchè a differenza della tecnica a navetta dove i nodi vengono creati sul filo portante e si compattano con i movimenti della mano, nel cro-tat (come nella tecnica ad ago) i nodi vengono creati sull’uncinetto, che in seguito fa passare il filo attraverso i punti per creare cerchi ed archetti. Proprio questa caratteristica “allarga” i punti, dando un risultato finito più panciuto.

Il cro-tatting può essere realizzato anche utilizzando i punti classici dell’uncinetto: questo tipo di lavorazione avrà soltanto lo scopo di assomigliare nella struttura a un lavoro al chiacchierino, ma sarà diverso nella sostanza, poiché troveremo maglie basse e catenelle al posto dei canonici nodi doppi del chiacchierino.

I FERRI DEL MESTIERE

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Il Cro-Tatting viene lavorato con dei particolari uncinetti (che potete trovare in mercerie molto fornite o anche in vendita su Amazon QUI).

Questi uncinetti sono più lunghi dei classici (solitamente 9 cm + il manico), e questa caratteristica è fondamentale per la formazione dei numerosi nodi che si devono creare per alcuni pizzi. Presentano inoltre e una  testa molto appuntita e gola profonda , la prima per penetrare meglio nei punti e la seconda per tirare al meglio il filo attraverso i nodi senza rovinarli. Personalmente ho acquistato quelli della Prym in acciaio (con cui mi trovo benissimo), ma si trovano in commercio anche in altri materiali come ad esempio il bambù.

Concludiamo questo nuovo viaggio con un paio di consigli. Ahimè non si trovano in commercio libri veri e propri sulla tecnica, ma fortunatamente viviamo nell’era di internet, che è un’ottima risorsa.
QUI potrete trovare un ottimo sito inglese ricchissimo di informazioni e pattern gratuiti

QUI invece un forum italiano che tratta del chiacchierino in generale ed anche della tecnica del cro-tatting

Knitting It Old School: fascino e stranezze d’altri tempi

Le recensioni di Ivan, Libri, Maglia, Uncinetto

Ormai dovreste saperlo, io amo molto il fascino del vintage!

Chi mi segue da tempo forse ricorderà che qualche mese fa avevo già recensito per voi Retro Knits in QUESTO articolo, un libro straordinario con modelli davvero chichissimi, ma le mie ricerche mi hanno portato a scoprire un nuovo, coloratissimo compendio di modelli:

000-CoverKnitting it Old School: 43 Vintage-Inspired Patterns di Caro Sheridan & Stitchy MacYarnpants ( Turner Pub Co. – 2010) è un volume che ci porta alla scoperta del fascino retrò da portare con noi durante tutto l’anno, vacanze incluse!

I 43 pattern proposti dal manuale prendono ispirazione dai colori e dai modelli più cool, sgargianti ed eleganti dagli anni ’40 ai stroboscopici anni ’70, seguendo tra loro il filo logico del viaggio, dell’occasione speciale o delle vacanze al mare in estate, o montagna in inverno. Tra i pattern, realizzati sia a maglia sia alcuni all’uncinetto, troviamo costumi da bagno, prendi-sole, guanti, cappelli, pullover, persino qualche amigurumi e soprattutto alcuni modelli da uomo davvero interessanti!

Il volume è di 180 pagine, suddivise in 5 capitoli (Beach Blanket Bonfire, Snowbound, Vrrrrooom, Shake a Tail Father e Sci-Fiber), ogni modello è facilmente rintracciabile sull’indice. Le pagine sono a colori, ricchissime di immagini dei pattern, ed ogni pattern è accompagnato da una descrizione, schema e spiegazione scritte di facile comprensione anche per coloro che non amano troppo l’inglese.
I modelli sono adatti a tutti i livelli di capacità, ed io personalmente li trovo divertenti ed alcuni molto interessanti da lavorare sia per i principianti che non vogliono rinunciare all’eleganza di un tempo lavorando modelli più semplici, sia a più esperti che magari desiderano sperimentare qualche nuova costruzione mai fatta prima.

In conclusione Knitting it Old School è un libro che sento di dover consigliare, e che sicuramente potrebbe essere divertente portare con se in valigia per creare qualche capo last-minute per le nostre vacanze! 

LINK PER L’ACQUISTO DEL LIBRO SCONTATO QUI

Buon compleanno a me…ed un pensierino per voi!!!!

il mondo di Ivan, Pattern

Ed infine siamo giunti anche al 14 maggio 2015, data del mio 27esimo compleanno!
Per festeggiare insieme a voi miei carissimi e fedeli followers, voglio condividere il LINK di questo fantastico pattern GRATUITO per creare mini amigurumi-cup cake preso dal blog della mia collega AmiAmore!

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La Broderie Luneville: un ricamo prezioso tra fili dorati e perle di vetro

Ricamo, Tecniche del Ricamo

9ab2c8e9b5ae7d8cd79660cdb143bfecQualcuno di voi ha mai visto il bellissimo film “Le Ricamatrici“?
Se ancora non lo avete fatto, ve lo consiglio;e chi invece di voi ha già avuto il piacere, non potrà non aver notato i bellissimi pezzi ricamati che ci mostrano alcune scene del film… io me ne innamorai.

Dopo aver visto il film mi documentai, ed ho così scoperto una tecnica di ricamo tutta francese, fatta di colori, punti semplici, tessuti leggeri come ali di farfalla e perline luccicanti come gemme: La Broderie Luneville

CHE COS’E’?

Questa tecnica di ricamo prende il suo nome dalla cittadina di Lunéville, nella regione della Lorena. Si tratta di un ricamo creato per abbellire con punti catenella, fili colorati e spesso metallizzati, perline (soprattutto in vetro) e paillettes tessuti spesso leggerissimi come il velo o l’organza, creando talvolta anche disegni molto complessi. Semplice dal punto di vista tecnico, questo tipo di ricamo richiede però una mano esperta nella realizzazione, soprattutto per la struttura delicata dei tessuti su cui viene eseguito. Il Luneville è spesso utilizzato nella confezione di abiti Haut-Couter nelle collezioni di DIOR.

89bb1082a4ad568b9f6529ae839ba155LA STORIA DEL LUNEVILLE

Già in alcuni antichi testi del 1300 sono riportati documenti che attestano la realizzazione di ricami da Luneville e Nancy, che all’epoca erano realizzati esclusivamente da ago.

Tra il XVII e XVIII secolo molti artigiani ricamatori si insediarono nella cittadina francese, e grazie alla benevolenza e all’amore per questa arte da parte dei Duchi di Lorena, che proprio a Luneville avevano la loro residenza, questa tecnica di ricamo venne resa famosa e apprezzata.

Attorno al 1850 il ricamo Luneville venne rivoluzionato dall’introduzione dei una nuova tecnica, non più ad ago, ma con un uncinetto (chiamato KANTAN) che ne rese molto più semplice, veloce e precisa la realizzazione.
La tecnica non conobbe mai un solo istante di crisi, sino agli anni 20 del 1900, quando la grande depressione, quasi fece scomparire tutti i posti di lavoro di ricamatori e ricamatrici. Ma nel 1950, grazie a Christian Dior, il Luneville torna di gran moda e viene adottato anche da altri grandi stilisti come Elsa Schiapparelli e Balenciaga…ed ancora oggi ci fa sognare con la sua leggerezza ed eleganza, sia su elementi d’arredo, che su accessori o abiti da sposa e da sera.

LO STRUMENTO DEL MESTIERE

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Per la lavorazione del Luneville, oltre a organza, velo, perline, paillette e filo dobbiamo armarci di uno strumento speciale ed indispensabile: l’uncinetto kantan.

Facilmente rintracciabile su internet (cliccando sul link che vi ho fornito lo troverete in vendita su Amazon a meno di 20 €); meno facilmente nelle mercerie italiane, si tratta a tutti gli effetti di un uncinetto con manico spesso in legno, dalla punta molto aguzza (in grado così di “forare” senza danneggiare tessuti delicatissimi) e sostituibile,  corredato di una linguetta di metallo che facilita il passaggio dei fili attraverso la tela da ricamare.

LA TECNICA

Per meglio illustrare la tecnica di questo stupendo ricamo, voglio condividere con voi due video-tutorial messi a disposizione dalla Clover, che spiegano in modo semplice ma esaustivo il Lunville in ogni suo aspetto.

Video 1

Video 2

Concludo questo viaggio nel ricamo francese insieme a voi come sempre consigliandovi un fantastico libro sull’argomento: LA BRODERIE LUNEVILLE di Roland Gravelier e Mick Furiscot (Ed Carpentier – 2003), è forse il miglior manuale in assoluto sull’argomento, ahimè in lingua francese, ma grazie alle moltissime e chiarissime immagini a colori, non è per niente difficile capire il metodo e la tecnica di questo ricamo straordinario. Sono inoltre contenuti nel libro anche alcuni pattern da seguire come esercizio e moltissime curiosità e consigli!

Ivan

Uncinetto Tunisino: Il Punto Base

I Tutorial di Ivan, Uncinetto

Qualche giorno fa, vi ho introdotti alla storia e ad una infarinatura su quello che è la tecnica e gli strumenti utilizzati nella lavorazione dell’uncinetto tunisino. Oggi cominceremo a trattare invece dei punti che vengono utilizzati in questa semplicissima lavorazione ad uncinetto, adattissima sia ai principiatissimi sia a chi già conosce il mondo del crochet e vuole sperimentare nuove cose!

Nella galleria di immagini sottostante troverete un tutorial passo passo che vi illustrerà con immagini e spiegazioni abbinate il punto base della lavorazione a tunisino. PER POTER LEGGERE LE SPIEGAZIONI, CLICCATE SULLA PRIMA IMMAGINE, ed una volta aperta la galleria potrete proseguire. Come potrete notare in questo punto verranno utilizzate solamente tre tecniche elementari: la catenella e “tirare su le maglie e mantenerle sul ferro” e passare la catenella attraverso le maglie. C’è infine da ricordare che il punto base dell’uncinetto tunisino non richiede MAI di voltare il lavoro!