Recensione: Il Filet Antico

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Amici ed amiche chiedo scusa per il mio prolungato silenzio da novembre, ma ahimè la vita spesso ci devia dalle cose che avremmo davvero tanta voglia di fare per impegni inderogabili o più impellenti. Come saprà chi mi segue ormai da tempo, ogni fine anno mi metto a meditare su quanto ho creato, raccolto ed imparato; ma naturalmente ciò è solo per spronarmi a imparare e scovare sempre nuove tecniche!
Voglio iniziare questo 2017 che presto arriverà dedicandomi ad un nuovo progetto: il filet a rete Modano, l’antenato del filet ad uncinetto, che prevede prima la creazione di una vera e propria rete da pesca con l’ausilio di un particolare ago a due crune (il Modano appunto) sulla quale poi vengono ricamati i disegni.
Facendo ricerche per imparare questa preziosa ed antica tecnica, ho scovato il manuale che mi appresto a recensire per voi.

91oa6q4l2dlIL FILET ANTICO (Liliana Babbi Cappelletti – Ed. Nuova S1, 2009) E’ forse il migliore manuale tecnico sulla creazione della rete a Modano oggi disponibile in commercio.

Il volume si sviluppa in 64 pagine, tutte a colori, che pur sembrando poche, sono in realtà ricchissime di informazioni molto approfondite e spiegazioni decisamente chiare ed alla portata di tutti.
Le spiegazioni, corredate di grafici molto intuitivi, si concentrano in modo particolare nella prima parte sulla meccanica da acquisire per la creazione della rete a modano a mano, nelle versioni quadrata e rettangolare, seguendo passo passo il lettore per una perfetta riuscita del lavoro.
In questa sezione del libro sono presenti anche alcuni utili consigli per evitare e correggere eventuali errori (ad esempio come sciogliere i nodi della rete). Terminata la parte dedicata alla creazione della rete, troviamo la parte dedicata all’intelaiatura, la rifinitura dei bordi ed il ricamo della rete stessa.
I punti insegnati in questo manuale sono il punto rammendo ed il punto tela, i due punti basici, anch’essi descritti e spiegati sia testualmente che con schemi chiarissimi. Avrei forse preferito fossero stati inseriti anche il punto erba e punto spirito, per poter suggerire altre tecniche decorative al lettore.
Nelle ultime 4  pagine infine troviamo alcuni semplici disegni da usare come base per esercitarsi. Si tratta di disegni molto semplici, sicuramente adatti ai principianti, per chi volesse invece sbizzarrirsi, come sempre internet e le pubblicazioni Mani di Fata possono essere delle valide fonti di ispirazione!

Concludendo posso affermare che IL FILET ANTICO di Liliana Babbi Cappelletti è un manuale eccellente sulla tecnica della rete a modano, semplice, intuitivo, ricco di schemi e di spiegazioni tecniche esaurienti. Lo consiglio vivamente a chi per la prima volta come me si avvicina a questo nuovo meraviglioso mondo.

Ideare uno scialle a pizzo: 5 domande a cui rispondere per progettarli

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Qualche mese fa tenni due corsi dedicati al pizzo Shetland, una delle lavorazioni più amate dai knitters di tutto il mondo quando si vuole creare un capo per stupire, soprattutto quando si è alla ricerca di ispirazione per ideare e costruire uno scialle.

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Quando ci apprestiamo ad ideare uno scialle a pizzo (ma lo stesso vale per qualunque altro tipo di lavorazione come coperte, centri, stole e sciarpe), dovremmo iniziare il progetto porgendoci 5 domande fondamentali e dandovi risposta.  Per ogni progetto che ideerai, queste domande avranno risposte diverse. Creare uno scialle può sbizzarrire la fantasia: puoi usare qualunque filato ti piaccia, purché sia in armonia con la tecnica di lavorazione che scegli di eseguire (sia essa un semplice motivo, un pizzo Shetland o una lavorazione a perline), dandogli la misura desiderata eseguendo un campione e calcolando da qui le dimensioni.

QUALE FORMA DOVRA’ AVERE IL MIO SCIALLE?

Le forme di uno scialle sono essenzialmente 3: Triangoli, Quadrati e Cerchi; tutti gli altri tipi di sagomatura sono delle varianti o delle combinazioni tra queste tre forme.
Quando parliamo di lavoro a maglia, stiamo essenzialmente parlando di matematica e
geometria, e ciò lo ritroviamo in particolare proprio quando ci apprestiamo a lavorare uno
scialle. La forma base della geometria è il triangolo, infatti qualunque forma geometrica esistente ed ideabile, può essere ridotta semplicemente ad un insieme di triangoli che accostati creano la forma stessa. Un esempio: Un quadrato nella sua forma più semplice può essere formato da due o 4 triangoli.  Sulla base di questa regola, e con un minimo di esperienza di lavoro ai ferri, possiamo dunque dedurre che lavorando degli aumenti in corrispondenza delle diagonali, otterremo infine un quadrato lavorato a maglia, che possiamo semplicemente lavorare a legaccio e maglia rasata o arricchirlo con qualunque tecnica più ci aggrada.
Dobbiamo tener conto in ultima analisi che non tutti i tipi di pizzo vanno a braccetto con determinati tipi di costruzione, un esempio: Gli scialli a ferri accorciati non permettono lo sviluppo dei motivi traforati (se non sul bordo esterno).

QUALE FILATO USARE?

A questa domanda potete rispondere in migliaia di modi, perché in realtà il filato usato potrebbe essere alla base del vostro progetto. Bisogna temere conto innanzitutto di due cose: quale fibra e quale spessore, perché a seconda dello spessore del filato e della fibra di cui è composto il nostro scialle avrà un aspetto diverso (uno stesso scialle lavorato in alpaca e lavorato in seta non avrà lo stesso risultato estetico).
Per quanto riguarda lo spessore del filato vi consiglio di riflettere sull’utilizzo finale che volete fare del capo tenendo conto che più il filato sarà sottile più i motivi a pizzo saranno d’effetto, per quanto riguarda la composizione invece sbizzarrite la fantasia e soprattutto sperimentate e lavorate filati che vi piacciono, ottimi sono l’alpaca, lo yak, la merino, la shetland, la seta ed il lino.

QUALI MOTIVI O PUNTI INSERIRE NELLO SCIALLE?

Questa è forse la parte nella progettazione che più potrebbe darvi pensieri e grattacapi, ma che da anche libero sfogo ai più bassi istinti di ogni knitter!
Bisogna trovare il punto giusto che quadri con la forma scelta: Anche in questo caso bisogna affidarsi all’esperienza ed alla matematica perché tutto proceda nel modo più semplice.
In secondo luogo bisogna che filato e motivo scelti siano in armonia tra loro: Se il filato scelto è molto spesso oppure molto particolare dovremo scegliere punti più semplici che facciano risaltare le particolarità del filato stesso; non creare mai pattern che siano solamente trafori, ricorda di inserire sempre nello scialle delle parti piane perché aiuteranno a creare armonia e far risaltare le parti traforate!

QUALI FERRI USARE?

Filo sottile, Ferri grossi: questa é la parola d’ordine quando intendiamo lavorare un pizzo che deve risultare sottile e vaporoso come lo Shetland. Come detto in precedenza, un lavoro a pizzo è un lavoro “a buchi”, è importante dunque che questi trafori siano ben evidenti. Per un ottimo risultato lavorando il pizzo useremo indicativamente fili a 1, 2 massimo 3 capi (particolarmente adatti il 2 capi LACE ed il Cobweb 1 capo), lavorati con ferri più grandi rispetto a quelli che useremmo normalmente per una’altra lavorazione a maglia. Esempio: un filato lace che normalmente andrebbe lavorato con un 2 ½ – 2.75 mm, per creare un ottimo pizzo Shetland lo andremo a lavorare almeno con un 3.75 – 4 mm.

QUALE DIMENSIONE DOVRA’ AVERE LO SCIALLE FINITO?

La risposta a questa domanda influenzerà tutte le risposte delle quattro domande precedenti, ma è una scelta strettamente personale.
Innanzitutto la decisione della dimensione finale di uno scialle è influenzata dall’uso che saremo destinati a farne: uno scialle da lavoro ad esempio sarà più piccolo e meno ingombrante, uno scialle elegante da sera potrebbe avere dimensioni anche molto grandi!
Tenete conto che più il progetto sarà grande maggiore sarà la possibilità di creare ripetizioni di uno o più motivi, maggiore sarà la richiesta di filato e quindi la tempistica di lavorazione.

Rispondendo a queste cinque domande troverete sicuramente la via più giusta per creare da zero i vostri scialle a pizzo, e vorrei concludere questo lungo articolo con un ultimo consiglio: Sbizzarrite la fantasia cercando il connubio perfetto tra ispirazione e tecnica, spingetevi sempre un po’ oltre cercando di acquisire nuove tecniche, insomma  la parola d’ordine è: SPERIMENTARE!

Buon Compleanno alla Pagina..ed uno sconto per voi!

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Carissimi e carissime followers, un altro anno è trascorso, e in questo 1 novembre 2016 sono pronto a soffiare 4 candeline per l’anniversario della mia pagina facebook Gli Intrecci di Ivan.

Il tutto accadde nel 2012 quando, dopo una grande delusione lavorativa, decisi di provare ad aprire quella pagina per condividere i miei pensieri, le mie riflessioni, i miei consigli ma soprattutto trasmettere le mie conoscenze su questo mondo che tanto amo. Iniziai dalla maglia e dall’uncinetto, poi arrivarono il chiacchierino, il macramé, il tombolo… Ed anche voi siete diventati tanti!
Ebbene 4 anni e 3000 followers dopo eccoci qui pronti a festeggiare il NOSTRO anniversario… in questa occasione ho pensato ad un regalo per voi.

Accedi al mio Ravelry Store, scegli il tuo pattern preferito, ed inserendo il coupon Happy4Birthday al momento del pagamento, riceverai uno sconto del -30%! Promo valida sino alle 23.59 del 2 novembre 2016.

Buon Anniversario!
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La maglia Ganseys a Parma!

Corsi e Work-Shop, Ganseys, Maglia, Tecniche della Maglia, Uncategorized

Circa un anno e mezzo fa sbarcavo per la prima volta a Parma ospite dell’ospitale Misterlino Officina Lana-Caffé con la mia Conferenza sugli stili della maglia angloassone.
SABATO 29 OTTOBRE 2016 sarò nuovamente ospite di Mister Lino per presentare un corso tutto dedicato ad uno stile maglieristico delle Channel Islands: la maglia Ganesey!

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Il corso si propone attraverso un percorso pratico e teorico di fornire agli allievi tutte le nozioni necessarie a creare un proprio maglione Gansey tradizionale.
Durante la lezione pratica saranno trattati temi storici, punti e curiosità legate a questo stile di maglia, ma parte centrale della lezione saranno i calcoli e le formule che permetteranno all’allievo, partendo dal campione, di poter creare un maglione dalla vestibilità perfetta sulla propria corporatura.
Nella parte pratica del work-shop invece lavoreremo sulla creazione di un mini-maglione per mettere in pratica quanto appreso durante la lezione teorica. Ci farà da guida il Sampler Ganseys di Beth Brown-Reinsel, autrice del manuale Knittng Ganseys.
La praticità di creare un mini maglione sarà quella di poter vedere, in poche ore, l’intera costruzione del capo, semplificando quindi la comprensione delle formule per creare un capo su misura. Questo tipo di lavorazione può essere inoltre un ottimo esercizio per sperimentare la lavorazione di un maglione bottom-up e del metodo EPS (il sistema di calcolo per le taglie di Elizabeth Zimmermann).

Ad ogni allievo sarà fornita una dispensa da conservare come guida per le future lavorazioni.

Per Info, costi e Prenotazioni potete contattare Alice Rabaglia(responsabile dei corsi di MisterLino) ai seguenti contatti:
Tel. 0521463736
e-mail: cellyall@gmail.com

Piedino da Ricamo e Rammendo

La Macchina da Cucire ed i suoi segreti, Taglio e Cucito, Uncategorized

Amici ed amiche, dopo un po’ di silenzio estivo (ma anche io ogni tanto necessito di un po’ di riposo) ecco che il blog riparte con una delle rubriche più seguite ed amate: “Un piedino per ogni occasione“. Oggi in questo 14° appuntamento ci addentriamo nel mondo del “Free-Motion Embroidery”, del Quilting e del rammendo…
Vi ricordo che il piedino trattato in questa puntata fa parte del Kit universale di 32 piedini acquistabile su Amazon.

PIEDINO PER RICAMO E RAMMENDO
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Il piedino per ricamo/rammendo è uno di quelli che proprio non può mancare nel kit base da tenere sempre a portata di mano quando andiamo ad usare la nostra macchina da cucire.
La conformazione del piedino è particolare. Si aggancia alla barra dell’ago, e può essere in metallo, metallo e plastica, o plastica; spesso per renderlo più agevole nell’utilizzo. Quasi tutti i modelli di questo tipo di piedino sono inoltre forniti di un sistema a molla verticale che aiuta a mantenere la stoffa ben pressata, in modo che non salga insieme al movimento del’ago durante la cucitura.
Sulla parte bassa il piedino presenta un foro aperto circolare, ovale o a goccia, in alcuni modelli può essere chiuso o aperto, con o senza linee guida. Il piedino con foro circolare permette l’utilizzo unicamente del punto dritto su stoffe semplici o trapunte piuttosto leggere, mentre le forme a goccia ed ovale facilitano le operazioni di ricamo anche su stoffe più voluminose (macchina permettendo) e di punti zig-zag o quilt.

Per l’utilizzo di questo piedino è necessario ABBASSARE LE GRIFFE DI TRASPORTO DELLA MACCHINA (come già avevamo visto ad esempio per il Piedino per Decorazioni circolari), e l’utilizzo, soprattutto in caso di ricami su stoffa semplice non trapuntata, di un piccolo telaio che permetta di tenere saldamente tesa la stoffa durante la cucitura.
Questo tipo di piedino è inoltre utilizzato per rammendare strappi, utilizzando il telaio, una teletta di inforzo, red il punto zig-zag o punto rammendo (se presente sul vostro modello di macchina).

Per meglio comprenderne l’utilizzo, come sempre, qui sotto vi inserisco un video esplicativo che vi mostrerà come poter usare il piedino al meglio!