Recensione: Pizzi e fuselli. Arte e tecnica del tombolo

Le recensioni di Ivan, Libri, Tombolo e Merletto a Fuselli

Come vi avevo raccontato qualche settimana fa, il giorno del mio compleanno (14 maggio) dopo anni di rimanda e rimanda ancora, mi sono finalmente deciso a regalarmi il cuscino per tombolo.

Non è stato semplicissimo ricominciare a lavorare questa tecnica, dopo diverso tempo, ma la mia caparbietà unita ai consigli di alcuni buoni libri è riuscita a dare i suoi frutti!

download Pizzi e Fuselli: Arte e tecnica del Tombolo (Flavia D’Agostino Socini – Ed. Il Castello, 2001) E’ forse insieme agli “Speciale Scuole: Il Pizzo di Cantù” che ogni settembre dal 1996 pubblica Mani di Fata, ed ai 5 manuali di Gianfranca Tolloi (che recensirò in un altro articolo), uno dei migliori manuali italiani per avvicinarsi a quest’arte unica e spettacolare.

Il volume, in 72 pagine, è dedicato ai principianti assoluti, che per la prima volta si avvicinano al merletto a fuselli. Il libro è diviso in tre parti fondamentali: L’introduzione che ci spiega quali sono i materiali necessari, la preparazione al lavoro e soprattutto i movimenti necessari per imparare a lavorare il pizzo.
Nella prima parte cominciamo invece ad addentrarci nella lavorazione vera e propria attraverso alcuni esercizi: a passo a passo impariamo a lavorare i punti base della lavorazione al tombolo partendo da punto tela e mezzo punto, passando per i retini di fondo (i più semplici) sino ad arrivare ai ragnetti e lavorazioni leggermente più complesse.
Nella seconda parte invece ritroviamo dei lavori più impegnativi ed altri esercizi per cominciare a creare con quanto apprendiamo dagli esercizi del manuale (alcuni bordini, colletti e un bavaglino).

In conclusione Pizzi e Fuselli: Arte e tecnica del Tombolo è un buon manuale, semplice, pratico e spiegato molto semplicemente, assolutamente consigliato a tutti coloro che per la prima si avvicinano al mondo del tombolo e che desiderano diventare autosufficienti nella realizzazione di semplici pizzi.

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Ricamo ad Intaglio: storia e curiosità del più elegante dei lavori ad ago

Libri, Ricamo, Tecniche del Ricamo

tendagabriella_2Col caldo di questi giorni, non so voi, ma proprio non riesco nemmeno ad immaginare di prendere in mano un gomitolo di lana. Ho voglia di leggerezza, di qualcosa che mi faccia pensare al fresco, ed in estate proprio per questo motivo prediligo i lavori ad ago. Ho così ricordato che ancora nel mio blog non avevo citato la fantastica arte del ricamo, di cui sono un grande appassionato, e come potevo cominciare a parlarvene se non con il re di questa tecnica?

IL RICAMO AD INTAGLIO, ORIGINI E STORIA

Nasce nella Francia a cavallo tra XVI e XVII secolo come semplificazione del ben più elaborato Merletto Veneziano (di cui vi racconterò in un prossimo articolo). La leggenda vuole che fu il Cardinale Richelieu (il famoso “cattivo” per eccellenza dei romanzi di Dumas) avesse portato alla corte di Luigi XIII alcune valenti ricamatrici di Burano che inventarono per il monarca questo nuovo tipo di pizzo, che divenne subito di gran moda ornando abiti di dame di corte e tovaglie e tende dei saloni della nobiltà e non solo! Il ricamo ad intaglio, infatti, a differenza del pregiatissimo Merletto di Burano, era molto meno costoso nella realizzazione (soprattutto perché più veloce nella lavorazione), rendendosi così accessibile anche ai ceti meno abbienti della società, e diventando un vero e proprio cult sino alla fine dell’800. per alcuni decenni del 900 decadde, per ritornare ad essere apprezzato negli ultimi anni per la decorazione di tende, tovaglie, copriletti, asciugamani e capi di abbigliamento come colletti e camicette.

COME SI LAVORA?
Punto-festone

L’intaglio, a differenza di quello che credono molti principianti nell’arte del ricamo, è una tecnica piuttosto semplice. Si tratta di contornare il disegno stampato sulla nostra tela di cotone o lino con punto festone fitto (e prima con una filza scambiata se vogliamo realizzare il festone imbottito), arricchendolo con barrette e pippiolini dove richiesto. Una volta terminato il ricamo con un paio di forbici ben affilate, procediamo ad INTAGLIARE, ovvero ritagliare i pezzi di stoffa il più vicino possibile ai bordi festonati, dove richiesto dal disegno, così da ottenere i trafori. In un prossimo articolo vi illustrerò i vari passaggi in dettaglio per creare un ricamo ad intaglio perfetto.

TANTI NOMI, UN SOLO RICAMO

Grazie all’enorme popolarità che assunse questa tecnica, ben presto si diffuse in tutta Europa, assumendo nomi e particolarità diverse:

  • Richelieu: in onore appunto del famoso cardinale, è la tecnica che più si è espansa in Francia, e prevede l’arricchimento delle barrette a punto festone con pippiolini
  • Veneziano: Prende spunto dai disegni tipici del merletto di Burano, ricchi di composizioni floreali e foglie. I disegni vengono contornati da punto festone semplice o imbottito (ovvero con uno o due giri di filza sui contorni del disegno, prima di procedere col punto festone), le barrette vengono lavorate semplici e triple, con o senza pippiolino. Le parti interne del disegno invece vengono arricchite da punti di fondo o decorativi (punto rodi, principessa, punto pieno, punto raso, ecc..)
  • Rinascimento: Il ricamo prende spunto dai disegni dei pizzi rinascimentali. I disegni del merletto, il cui effetto è molto traforato, sono contornati come sempre dal punto festone, mentre la parti esterne alle volute vengono unite da tante barrette che possono essere barrette semplici, triple o a ragnetto.
  • Grosso Intaglio: si esegue su tessuti molto spessi e con filati di cotone piuttosto grossi e ritorti come il Perlè n.8 e il Perlé n.5, nella barretta viene aggiunto un anellino a punto vapore e le parti interne del disegno vengono riempite a punto piatto, punto lungo o retini di fondo.
  • Intaglio su rete: il disegno è contornato dal punto festone mentre il fondo è costituito da un tessuto sfilato e ridotto a rete a sostituzione delle barrette

UN LIBRO INTERESSANTE SULL’ARGOMENTO

INTAGLIOjpg RICAMO A INTAGLIO: schemi e modelli per il più elegante dei ricami di G. Cristianini di Fidio e W. Strabello Bellini (Ed. Giunti Demetra – 2006) E’ forse il miglior libro in italiano sulla teoria e la tecnica del ricamo ad intaglio, insieme ai decalcabili e gli speciali di Mani di Fata editi da Canetta.

Il libro, come accade di rado nelle pubblicazioni italiane, ma come molti dei libri della collana Demetra, è ben spiegato, in modo semplice, con immagini chiare e dettagliate della lavorazione, rendendosi così un manuale chiaro e conciso adatto a tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’intaglio. Le immagini sono chiare ed a colori, ed anche moltissimi pattern da ricalcare, suddivisi in diversi gradi di difficoltà, per cominciare subito a mettere in pratica quanto imparato!

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Ivan

Knitting It Old School: fascino e stranezze d’altri tempi

Le recensioni di Ivan, Libri, Maglia, Uncinetto

Ormai dovreste saperlo, io amo molto il fascino del vintage!

Chi mi segue da tempo forse ricorderà che qualche mese fa avevo già recensito per voi Retro Knits in QUESTO articolo, un libro straordinario con modelli davvero chichissimi, ma le mie ricerche mi hanno portato a scoprire un nuovo, coloratissimo compendio di modelli:

000-CoverKnitting it Old School: 43 Vintage-Inspired Patterns di Caro Sheridan & Stitchy MacYarnpants ( Turner Pub Co. – 2010) è un volume che ci porta alla scoperta del fascino retrò da portare con noi durante tutto l’anno, vacanze incluse!

I 43 pattern proposti dal manuale prendono ispirazione dai colori e dai modelli più cool, sgargianti ed eleganti dagli anni ’40 ai stroboscopici anni ’70, seguendo tra loro il filo logico del viaggio, dell’occasione speciale o delle vacanze al mare in estate, o montagna in inverno. Tra i pattern, realizzati sia a maglia sia alcuni all’uncinetto, troviamo costumi da bagno, prendi-sole, guanti, cappelli, pullover, persino qualche amigurumi e soprattutto alcuni modelli da uomo davvero interessanti!

Il volume è di 180 pagine, suddivise in 5 capitoli (Beach Blanket Bonfire, Snowbound, Vrrrrooom, Shake a Tail Father e Sci-Fiber), ogni modello è facilmente rintracciabile sull’indice. Le pagine sono a colori, ricchissime di immagini dei pattern, ed ogni pattern è accompagnato da una descrizione, schema e spiegazione scritte di facile comprensione anche per coloro che non amano troppo l’inglese.
I modelli sono adatti a tutti i livelli di capacità, ed io personalmente li trovo divertenti ed alcuni molto interessanti da lavorare sia per i principianti che non vogliono rinunciare all’eleganza di un tempo lavorando modelli più semplici, sia a più esperti che magari desiderano sperimentare qualche nuova costruzione mai fatta prima.

In conclusione Knitting it Old School è un libro che sento di dover consigliare, e che sicuramente potrebbe essere divertente portare con se in valigia per creare qualche capo last-minute per le nostre vacanze! 

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Victorian Lace Today: scoprire un pizzo “riscoperto”

Le recensioni di Ivan, Libri, Maglia

Piano piano, malgrado la stagione un po’ incerta e piovosa, si avvicina l’estate.
Estate per la maglia significa cominciare a riporre nell’armadio i filati più pesanti e caldi, per sostituirli con fili più sottili e leggeri, magari da lavorare traforati…è quindi il periodo giusto per cominciare a creare scialli e stole con motivi lace.

Lavorando al mio progetto “Apippi” (la mia prima esperienza di creazione di un pattern shetlad) , alla ricerca di consigli e punti particolari da adoperare, mi sono imbattuto in questo bellissimo libro di modelli:

51GdXeQ1o+L Victorian Lace Today di Jane Sowerby (Ed. Xrx Inc – 28 aprile 2008) è un “campionario” di ben 40 modelli tra scialli, stole, sciarpe e fichu (tipici “scalda-spalle” vittoriani) uno più bello dell’altro che ci guidano alla scoperta di un pizzo “riscoperto”.

L’autrice attraverso una ricerca su antichi testi di punti e tecniche  ha scritto questo compendio di modelli, rivisitandoli e rendendoli appetibili alla moda ed alle esigenze moderne, mantenendo però il mistero e l’eleganza dello stile vittoriano. Il volume è strutturato in pattern di sempre crescente difficoltà, partendo da semplici bordure sino ad arrivare a veri e propri modelli interamente realizzati a pizzo e con costruzioni particolari (come quella dei fichu ad esempio), rendendosi così adatto ad essere consultato sia dai principianti che per la prima volta si avvicinano al mondo del lace, sia alle mani più esperte che cercano nuove e sempre più sofisticate lavorazioni.

Il manuale si sviluppa in 196 pagine, tutte a colori, con bellissime foto sia del modello intero sia del dettaglio dei pizzi. Ogni pattern è fornito sia della spiegazione scritta (breve e concisa) sia degli schemi per ogni punto (molto chiari e semplici, ogni abbreviazione e simbolo viene spiegata in appendice). Nelle ultime pagine troviamo in oltre una “Scuola Tecnica” che attraverso immagini e spiegazioni molto chiare ci aiuta a capire meglio le tecniche utilizzate per creare i pattern.

In conclusione Victorian Lace Today è un buon libro, ben spiegato, ricco di immagini e modelli eleganti e ricercati, adatto a tutti in base al proprio grado di “bravura” con ferri, che sento di poter consigliare a tutte/i quelle/i che quest’estate vorranno come me partire alla scoperta del pizzo.

Per quelli/e di voi che sono appassionati di Lace ricordo inoltre il bellissimo titolo La Magia del Pizzo Shetland che ho per voi recensito QUI.

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Ivan

Knitting Around the World: Un viaggio per scoprire la maglia nel mondo

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616l3ZkT2tLOrmai lo sapete, io amo imparare sempre cose nuove e soprattutto su questo mondo che mi affascina, ma ancora di più amo condividere ciò che imparo.

Ho scoperto KNITTING AROUND THE WORLD (Lela Nargi – Voyageur Pr, 2011)  come sempre girando su internet e ne sono rimasto affascinato.

Non è un semplice manuale di maglia come si potrebbe pensare, ma è bensì un “diario di viaggio” scritto dall’autrice che ci porta alla scoperta della maglia nel mondo, facendoci scoprire tantissime nuove tecniche davvero quasi sconosciute.

Il volume è suddiviso in capitoli itineranti le varie parti del mondo, ed in ogni capitolo ritroviamo storia, tecniche e alcuni pattern o spiegazioni di lavorazioni particolari. Anche se in lingua inglese, il libro è ben scritto e soprattutto discorsivo, rivelandosi una piacevole lettura ed un buon manuale per tutte quelle persone che oltre a lavorare a maglia, amano viaggiare con la fantasia e imparare nuove cose!

In conclusione posso affermare che KNITTING AROUND THE WORLD è un libro interessante, divertente ed una lettura scorrevole che consiglio a tutti gli appassionati di maglia!
Potete acqusitare il libro scontato QUI