Un pomeriggio con Giuliano Marelli

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Oggi è stata una splendida giornata. Non tanto perché finalmente le nuvole hanno deciso di ritirarsi e di far risplendere uno splendido sole estivo, ma perché per un giovane designer come me conoscere un Personaggio (proprio con la P maiuscola) come lui è un giorno da segnare sul calendario dei ricordi.
GiulianoMarelli©GiulianoMarelli (1).jpg

Giuliano Marelli per me era quasi una figura mitologica, il genio della maglia italiana che con i suoi modelli ha riempito le pagine dei migliori giornali di tricot e le passerelle di Parigi, un personaggio che conobbi attraverso quei Benissimo, Brava e Rakam che mia nonna custodiva gelosamente come preziosi tesori nei cassetti della lana, e che da piccolo mi hanno fatto innamorare della maglia.
Ci ha accolti, (ero in compagnia della rettora  Alice Twain) con un grande sorriso, il suo modo cordiale alla porta del suo studio qui a Milano.
La conversazione è stata esaltante, circondato dai suo modelli esposti nella grande sala,  mi ha raccontato dei suoi giorni in Irlanda alla scoperta e classificazione dei punti Aran.
L’Aran e gli intricati motivi a trecce che proprio lui aveva spesso ricreato nei suoi modelli, gli racconto, è stato il motivo per la quale ho imparato a lavorare a maglia…”accusandolo” scherzosamente di essere stato il mio mentore e di avermi causato l’imprinting ai ferri.
Lui, sempre col suo sorriso garbato mi ha allora mostrato alcuni figurini e campioni realizzati a mano da lui e dalla moglie Giusy.
Abbiamo parlato a lungo dei miti e dei punti di questa tecnica che accomuna la nostra passione, di come sia sempre attuale, e di come prenda spunto dalla maglia Bavarese.
Mi ha chiesto di mostrargli cosa tenevo nella mia fedele borsa porta lavoro, gli ho mostrato i miei Abeilles, i guanti in pizzo shetland che sto creando con il Lino di Katia. Abbiamo allora discusso sul pizzo, lui apprezzabile oratore, io avidissimo di apprendere quanto più possibile.

La  grande sorpresa è stata quando mi ha mostrato la sua biblioteca, un universo dedicato alla maglia, al ricamo ed all’uncinetto che lui ha creato raccogliendo libri qui e la, alcuni antichi come riviste francesi del XIX secolo, altri particolari dedicati al pizzo vittoriano all’uncinetto, che Marelli ha collezionare nel suo girovagare per il mondo.

Ci siamo lasciati con una stretta di mano e la promessa di rivederci per poter consultare alcuni testi dalla sua collezione, ed ora qui con grande sorriso soddisfatto davanti allo schermo del mio pc posso solo dire che è sempre una splendida gioranata quando si conosce un mito.

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