Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu’on m’a fait, ni le mal
Tout ça m’est bien égal
Queste sono le parole della sua ultima canzone, una canzone che in pochi versi ben riassume la forza vitale racchiusa nel piccolo corpo di quella che è stata forse le più grande voce della canzone francese nella storia moderna: Edith Piaf.
Quella de”La Môme Piaf” fu una vita strana, piena di dolore e di sofferenza, malgrado la sfavillante carriera che si costruì su quella voce particolare, dalle mille sfumature, ora roca e tagliante come filo spinato, ora dolce come il più prelibato miele. Edith nacque poverissima, figlia di un contorsionista e attore di circo e di una umile cantante di strada, che di affetto materno aveva ben poco.
Ad appena due anni infatti la piccola venne affidata alla nonna paterna, tenutaria di un bordello, e fu qui che conobbe la sua “unica vera famiglia”, coccolata e viziata dalle “signorine” che lavoravano nella casa. Ad 8 anni Edith rimase cieca per un breve periodo, La nonna la portò a Lisieux, in modo che la bimba potesse pregare Santa Teresa del Bambin Gesù in cambio della guarigione, che quasi miracolosamente avvenne di li a a poco. Da quel momento in poi Édith fu devotissima a S.Thérèse, dandole il merito di tutto ciò che di bene le accadde nella vita.
Già dall’infanzia Edith dimostrò di avere una gran voce, diventando prima col padre, ed in seguito nell’adolescenza con l’amica Simone Berteaut, detta Momone, diventando una cantante di strada. E fu proprio su una delle “rue” di Parigi che nel 1935 a soli 20 anni fu scoperta dall’impresario Louis Leplée e, dopo un’audizione al “Le Gerny’s“, cabaret vicino agli Champs Elysées, fece il suo debutto.
Dopo l’assassinio di Leplée, nel 1936, fu l’incontro con l’impresario Raymond Asso e la celeberrima Marguerite Monnot che fece spiccare la carriera di Edith, rendendola famosa non solo in Francia, ma nel mondo, successo che vedrà l’apice nel 1945 con quella che è forse la sua canzone più famosa “La Vie en Rose”, tradotta in tutte le lingue.
Nel 1948, durante una tournée negli USA Edith conoscerà l’uomo che fu il grande amore della sua vita, il pugile campione del mondo Marcel Cerdan. Lui era sposato, e lei sarebbe stata, dalle sue stesse parole, “Disposta a rinunciare a tutto pur di stare insieme”. L’amore con Cerdan finì tragicamente il 28 ottobre 1949 con un incidente aereo in cui il pugile perse la vita proprio mentre stava tornando dalla sua Edith.
Fu da quel tragico evento che la Piaf, che non aveva mai goduto di una splendida salute, cominciò a soffrire di dolori artritici sempre più forti, che lei diceva “Non mi permettono di lavorare a maglia”, una passione che portò con se per tutta la vita. Non era raro infatti vederla armata di ferri lavorare per se o per gli amici, il lavoro a maglia fu spesso per lei l’unico compagno di vero conforto.
Questi dolori la spinsero a fare uso sempre maggiore prima di anti dolorifici e poi di morfina.
Se la sua vita privata fu un susseguirsi di eventi tragici (incidenti stradali, coma epatici, interventi chirurgici, delirium tremens e anche un tentativo di suicidio) la sua carriera non conobbe mai un solo istante di crisi, affermandola tra le più grandi artiste della canzone mai esistite.
Negli ultimi anni però il corpo di Edith, già cagionevole e minato dagli abusi di morfina, comincia a cedere, non era raro infatti che la cantante venisse colta malori in scena o dovesse annullare improvvisamente eventi. Le ultime gioie furono nel 1960, l’ultimo concerto all’Olympia, che fu un trionfo anche se la si ricorda piccola e ricurva, con le mani deformate dall’artrite reumatoide e con radi capelli; solo la sua voce era inalterata e come sempre splendida; e nel 1961 il matrimonio con Theophanis Lamboukas, in arte Théo Sarapo.
Edith si spense a Grasse il 10 ottobre 1963 all’età di 47 anni.
IL FILM
Se leggendo la biografia di questa immensa figura della canzone francese vi siete incuriositi, non posso che consigliarvi la visione di “LA VIE EN ROSE” film del 2007 vincitore di 2 Premi Oscar del regista Olivier Dahan, che segue passo passo e piuttosto fedelmente i momenti cruciali della vita di Edith Piaff, interpretata da una straordinaria e piuttosto somigliante Marion Cotillard. Magnifiche, a mio avviso, le varie canzoni, tutte da registrazioni originali della Piaf, che vengono “cantante” durante la pellicola!
Amo profondamente l’artista, la donna e tutto ciò che lei rappresenta ancora oggi per chi conosce la sua storia !
Quando l’ascolto ho i brividi ogni volta come la prima volta.
Meraviglioso post complimenti. Saresti d’accordo nel caso decidessi di rebloggarlo ?
Buona serata e buona domenica, leggerti è sempre un piacere !
"Mi piace"Piace a 1 persona
Volentierissimo =)
"Mi piace"Piace a 1 persona
L’ha ribloggato su Il Cuore di Beatrix Creazioni a maglia ed uncinettoe ha commentato:
Domani è il mio compleanno e mi dedico Lei, la sua grande, potente voce e tutto ciò che per me rappresenta: una donna forte, un’artista sublime, un carattere energico, la voglia di farcela nonostante le difficoltà, il suo amore per il lavoro a maglia ed infine, la sua città …. la mia amata Parigi !
Mi dedico questo splendido articolo che parla di lei e della sua breve ed intensa e, ahimè, sofferta vita !
Ringrazio Ivan per avermi fatto ‘ricondividere’ uno dei suoi interessantissimi articoli, il suo blog è un arricchimento vero per chi ama il lavoro manuale e lui dimostra di essere un professionista competente ed un artista che non posso che ammirare … chapeau Ivan, e merci beaucoup ❤ !!!
"Mi piace""Mi piace"
Rebblogato grazie!!
"Mi piace""Mi piace"