Quando ferri e uncinetto erano armi dello sforzo bellico…

il mondo di Ivan, Storie d'altri tempi
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Immagine di propaganda americana del 1942 – “Ricordate Pearl Harbor – “Triccottate” Duro”

Sono sempre stato innamorato della storia, tant’è vero che fu persino il mio argomento di tesina per l’esame di maturità. Il titolo della mia tesi era: “Clara, Evita ed Eva: Le donne dietro i Dittatori”, e da ciò dovreste intuire che la II Guerra Mondiale è uno dei periodi che più mi hanno affascinato.
Nei giorni scorsi ho guardato un bellissimo, vecchio reality della BBC, intitolato “1940s House“, dove una famiglia inglese dei nostri tempi torna a vivere per 9 settimane in una casa con le tecnologie, l’abbigliamento ed i problemi (come ad esempio il razionamento e gli allarmi aerei) vissuti dalla popolazione durante gli anni dal ’39 al ’45. E’ stato proprio in una di queste puntate che un’ospite della casa ha portato lana ed uncinetti per tutti, ed ha cominciato a spiegare ciò che racconterò anche a voi!

Già durante la prima guerra mondiale (1914/1918) maglia ed uncinetto avevano ricoperto un ruolo di grande rilevanza; tant’è che persino i soldati in trincea si erano adoperati ad imparare a farsi calze, guanti e cappelli, ma durante la seconda guerra mondiale, il lavoro a maglia ed uncinetto divenne un vero e proprio strumento bellico.

LA GUERRA DELLE DONNE E DEI BAMBINI

Classe Maschile lavora a maglia per lo sforzo belico - UK, 1940

Classe Maschile lavora a maglia per lo sforzo bellico – UK, 1940

Durante gli anni del conflitto, si può dire che venne a crearsi un vero e proprio fronte interno composto da centinaia di migliaia tra donne e bambini il cui sforzo bellico consisteva nel “tenere caldi i ragazzi che andavano al fronte”.
In Gran Bretagna una delle attività principali del WVS (Woman Volontary Service) era proprio quella di diffondere la conoscenza del lavoro manuale attraverso incontri in case private, associazioni pubbliche e scuole maschili e femminili.
In America il 24 novembre del 1941, poco prima dell’attacco a Pearl Harbor, la rivista LIFE usciva nelle edicole con una copertina speciale ed il titolo “Imparare a Lavorare a Maglia”.
Nell’articolo veniva formulata una domanda per smuovere le coscienze collettive  : Cosa posso fare per aiutare per aiutare lo sforzo bellico? La risposta più semplice che abbiamo trovato è stata: lavorare a maglia!”. L’articolo si riferiva soprattutto agli aiuti che gli USA fornivano al Regno Unito ed ai pochi volontari americani che erano partiti per il fronte, senza immaginare  che di li a due settimane l’attacco del Giappone avrebbe trascinato il paese in guerra.
Grandi dive di Hollywood come Bette Davis e Joan Crawford, I membri della famiglia reale inglese, la First Lady Eleanor Roosevelt divennero grandi sostenitori e sostenitrici del lavoro manuale come “mezzo di combattimento”, ed in quegli anni nei cinegiornali o sule riviste non era raro trovare immagini di personaggi famosi intenti a lavorare a maglia.

LA GRANNY SQUARE

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Tutti, o quasi tutti, almeno una volta nella vita le abbiamo viste o lavorate. La Granny Square , da noi in Italia conosciuta come mattonella o “Old America”, fu un vero simbolo dello sforzo bellico soprattutto dei bambini. Proprio per la semplicità della sua realizzazione, veniva insegnata nelle scuole sia ad alunni che alunne per creare coperte da mandare al fronte.

Se anche a voi ha appassionato molto questo argomento mi permetto di consigliarvi tre libri da mettere nella lista “da leggere”:

1) Style me Vintage 1940s: un interessantissimo viaggio alla scoperta della moda e dello stile in tempo di guerra

2) Knitting Fashon of the 1940s: un libro soprattutto di pattern a maglia sul modello della moda di quegli anni, con molti, interessanti cenni storici sulla seconda guerra mondiale ed i lavori a maglia in quel periodo

3 Fashon on the Ration: Un interessante sguardo al mondo dello stile e delle donne negli anni ’40

Ivan

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